I fattori di ranking nel 2021 sono molteplici. Tra questi, due sono i più rilevanti: la velocità del sito web e la qualità dei contenuti.
In questo articolo scoprirai nel dettaglio come analizzare e ottimizzare le performance del tuo sito web.
Magari ti stai chiedendo perchè è importante avere un sito veloce. Il motivo è che negli ultimi aggiornamenti di Google è diventato sempre più centrale il fattore performance.
Google ama i siti veloci. E se Google ama il tuo sito ti porterà sempre più in alto nella SERP dove verrà scoperto e visitato da nuovi utenti che lo ameranno a loro volta.
Se un utente cliccasse su un link del tuo sito web e impiegasse 10 secondi o più per accedere, pensi che rimarrebbe soddisfatto? O pensi che lo perderesti per sempre?
Io credo fermamente nella seconda.
É quindi di fondamentale importanza imparare a tenere monitorato il proprio sito web e avere competenza nell’utilizzo dei tools necessari a questo scopo.
Qui entra in gioco questo articolo.
Ma, prima di lanciarci nelle profondità dell’analisi e dell’ottimizzazione, è giusto fare una premessa. Ad inizio articolo ho detto che due sono i fattori di maggior peso ma ho detto anche che sono “molteplici”.
Ad oggi Google predilige che un sito sia veloce e che abbia contenuti di qualità. Questi due fattori sono però contornati da tanti molti altri piccoli fattori che a livello sostanziale sono meno rilevanti ma non a livello di importanza.
Siccome può sembrare una contraddizione facciamo un piccolo esempio con delle percentuali puramente casuali per spiegare meglio il concetto.
Mettiamo ad esempio che la velocità conti per il 49% e che la qualità dei contenuti conti anch’essa per il 49%. Sommandoli otteniamo il 98%. Quel 2% che manca è composto da tutti quei piccoli fattori di cui ti parlavo prima.
A questo punto potresti dirmi: Ma se raggiungo il 98% di ottimizzazione non sono già a cavallo?
La risposta è no. Perchè agenzie specializzate come intent o i grandi colossi del web puntano sempre a raggiungere il 100%. Se ti fermerai al 98% ti aspetterà un eterno secondo posto.
Adesso torniamo al fulcro di questo articolo, analizzare e ottimizzare le performance del nostro sito web. Scoprirai cosa sono i Web Vitals, come monitorarli e come utilizzarli per rendere il tuo sito più google-friendly.
Cosa sono i Core Web Vitals?
I Core Web Vitals sono dei parametri che Google ha introdotto nel 2020 ma che dal 2021 sono diventati importantissimi fattori di ranking.
Questi parametri misurano velocità, stabilità e tempo di risposta del tuo sito web al momento dell’atterraggio dell’utente. Come puoi ben capire misurano in maniera quantitativa una parte sostanziosa della user experience.
I Web Vitals hanno un impatto significativo sulla SEO giocando un ruolo centrale nell’analisi che l’algoritmo di Google fa quando deve decidere quali siti posizionare in SERP.
Quali sono i Web Vitals?
- Largest Contentful Paint (LCP): questo indicatore misura il tempo di caricamento del sito web. Come lo fa? Misurando il tempo di caricamento dell’elemento più pesante del tuo sito chesia esso un’immagine, un video o un elemento testuale (come uno script). Più basso sarà questo indicatore più veloce sarà il tuo sito web e quindi la navigazione dell’utente sarà fluida e piacevole. Google pretende una velocità che si attesti sotto i 2,5 secondi.
- First Input Delay (FID): questo indicatore misura il tempo che intercorre tra l’accesso al sito e la possibilità per l’utente di compiere una qualunque azione, come premere un bottone o scrollare la pagina. Google pretende una velocità che si attesti sotto i 100 millisecondi. Di certo ti sarà capitato di entrare su un sito dove i bottoni iniziano a funzionare qualche secondo dopo l’atterraggio. Dovrebbero funzionare immediatamente appena atterrati.
- Cumulative Layout Shift (CLS): questo indicatore determina quanto la visualizzazione di un sito è stabile nei primissimi secondi dopo l’accesso. Ti è mai capitato di entrare su un sito, stai per cliccare su un link o un bottone e nel mentre compare un banner pubblicitario o un popup che ti portano da tutt’altra parte? Ecco, questo è quello che Google vuole evitare con questo indicatore. Vuole mandare gli utenti dove è sicuro che questi possano cliccare liberamente e navigare il sito in modo consapevole senza essere ingannati da inaspettati spostamenti degli elementi sul display.
Come puoi ben notare tutti questi parametri misurano una parte fondamentale della user experience: l’atterraggio sul sito.
Determinano quanto può essere fluida, interattiva e stabile la navigazione su un sito web. Per questo, questi parametri sono diventati un fattore fondamentale per il ranking.
Ricorda sempre, Google ama i siti veloci dove l’utente si possa trovare a proprio agio e dove può trovare quello che risponda al suo intento di ricerca.
Come monitorare i Web Vitals? E come puoi scoprire se il tuo sito li rispetta?
Sono moltissimi i tools in giro per il web che ti aiutano a scoprire e analizzare la velocità del tuo sito web e i web vitals.
Uno su tutti è il più completo e affidabile. E non poteva che essere un prodotto nativo Google.
Sto parlando del Google Pagespeed Insights.
Esistono molti altri tools validi come GTmetrix o Pingdom, ma c’è da dire che utilizzano tutti gli stessi dati forniti dal tool nativo di Google quindi è come utilizzare indirettamente il Pagespeed originale.
Vediamo insieme come si utilizza il Google Pagespeed Insights:
Come intent si approccia ai Web Vitals
Noi di intent ci siamo approcciati e abbiamo ottimizzato molti siti. Nella maggior parte dei casi ci siamo imbattuti in CMS del calibro di WordPress (uno dei più usati) ma in altre evenienze abbiamo avuto a che fare anche con CMS del tutto sconosciuti.
Spesso riscontravamo un limite nei CMS e soprattutto nei temi utilizzati. Tempo addietro i temi venivano scelti solamente per l’estetica accattivante e veniva meno il fattore performance. Quindi eravamo costretti a studiare a fondo il tema e sistemare pian piano decine di cose tra file lunghi, chiamate http insensate e librerie chiamate senza uno scopo. Tutte cose che appesantiscono un sito senza nessuna utilità pratica.
Con gli anni ci siamo impegnati a studiare questi temi e sceglierli sia in funzione dell’estetica sia (e soprattutto) delle performance.
Abbiamo iniziato a utilizzare i CMS solo quando necessari. Sentivamo il bisogno di discostarci dai limiti (non solo di performance) imposti da queste infrastrutture.
Così abbiamo creato il nostro framework che al momento utilizziamo solo per sviluppare siti aziendali che necessitano di una grande spinta lato SEO. Abbiamo impiegato mesi per svilupparlo e ora siamo orgogliosissimi del risultato.
Abbiamo puntato tutto sui Web Vitals. Volevamo che Google ci mostrasse solamente pallini verdi e così è stato.
Di seguito due screen del Google Pagespeed Insights di due siti sviluppati con il nostro framework: Intent Agency (questo qui) e realdocumentdolution.it.
Dai risultati potrai capire il perchè ne andiamo così orgogliosi.
Se vuoi sapere come abbiamo fatto a creare dei siti del genere e vuoi scoprire di più riguardo il nostro framework e i web vitals basta contattarci via email a info@intentagency.it e fissare una call dove fare una chiacchierata tra amici che parlano di performance e siti web.
Altri fattori per ottimizzare il tuo sito
Di seguito analizziamo altri requisiti fondamentali per ottimizzare la velocità di un sito web oltre i Web Vitals. C’è da dire che alcuni di questi requisiti incidono direttamente ed altri indirettamente sui parametri di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Facciamo un elenco:
- Ottimizzazione delle immagini: Google consiglia di utilizzare immagini molto leggere e con formati molto recenti come WebP (un formato Google) o JPG (alta risoluzione). La riduzione del peso delle immagini non solo riduce il tempo di caricamento del sito web in generale ma incide direttamente sul parametro LCP.
- Web Cache efficace: Un utilizzo ben ottimizzato della Cache permette di velocizzare il caricamento di un sito web. In poche parole, nella cache vengono salvate immagini, script, css e struttura html, così quando un utente atterra tutte queste informazioni saranno pre-caricate e l’esperienze sarà fluida e veloce.
- Protocollo HTTP/2: A cosa serve? A inviare dati. O meglio, a ottimizzare il trasferimento delle informazioni tra server e browser. Invece di aspettare la risposta del server e l’invio delle richieste, l’HTTP/2 anticipa queste necessità. Per riassumere, i vantaggi concreti dell’HTTP/2 riguardano minore latenza, compressione degli header HTTP, multiplexing di richieste e risposte per ricevere più oggetti in un’unica sessione. Tutto questo si trasforma in ottimizzazione delle risorse e maggior velocità delle pagine web.
- AMP (Accelerated Mobile Pages): Le pagine AMP servono a migliorare le prestazioni della navigazione da dispositivi mobili grazie alla costruzione di pagine più leggere e contenuti esposti più semplicemente. Sono vari gli elementi principali che contraddistinguono le pagine AMP e che servono a ridurre la velocità di caricamento dei contenuti statici. Il primo è il formato HTML AMP, il linguaggio scelto per garantire l’affidabilità delle performance del sito; rispetto al classico HTML di base, questo codice riprende alcuni tag e ne sostituisce altri, con limiti ed estensioni specifici per creare contenuto con formattazione più ricca ma, al tempo stesso, più leggera e performante.
La library AMP Javascript rende possibile il rendering veloce delle pagine HTML AMP, gestendo il caricamento delle risorse e fornendo i tag personalizzati del codice. Tra le tecniche di ottimizzazione ci sono l’asincronia nel caricamento delle risorse esterne, l’utilizzo del sendboxing per ogni iframe, la disabilitazione di selettori CSS che risultano troppo lenti e la valutazione preventiva del layout di ciascun elemento in pagina prima di caricare effettivamente le risorse.
Conclusione
Il nostro unico obiettivo è creare qualcosa di unico. Per questo abbiamo creato il nostro framework.
Non è questione di codici ma è questione di mentalità e approccio alla materia.
Ci piace sempre essere un passo avanti agli altri. Per farlo impieghiamo molte ore della settimana a seguire gli aggiornamenti di Google e i webinar dei suoi esperti.
Se come noi, vuoi sempre essere sul pezzo contattaci all’email info@intentagency.it e discutiamo insieme su cosa e come possiamo lavorare insieme per battere la concorrenza.
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